Riflettendo su Feanor

mercoledì 27 settembre 2023


Feanor è colpevole di aver negato i Silmaril a Yavanna e aver condannato quindi i Due Alberi ad avvizzire e cadere in un torpore semi eterno. È anche colpevole del Fratricidio di Alqualondë, è colpevole di aver attirato su di sé e su tutta la sua gente il biasimo dei Valar, già addolorati per il tradimento di Morgoth (loro per primi hanno concesso la possibilità al Vala Oscuro di vivere fra loro impiegando le proprie capacità per arricchire la Creazione).

Feanor è colpevole di aver anche spinto la moglie, già esasperata, a lasciarlo: ha spaccato la propria famiglia e condizionato il destino dei propri figli.


Feanor è anche l’artigiano elfo che ha forgiato i Silmaril in un’epoca di luce e prosperità, con una tecnica unica, segreta, nessun altro la riprenderà.


Ripensando alle conseguenze delle sue azioni, alle parole di Namo di Mandos, ho iniziato a meditare sulla possibilità che le azioni di Feanor siano state, per quanto atroci, necessarie.


Dopo il suo discorso iroso ha radunato i suoi figli e chiunque volesse seguirlo ed è partito alla volta di Alqualondë con l’intento di raggiungere la Terra di Mezzo.

Ora, il viaggio è stato un disastro in ogni senso: il gruppo dei Noldor si era diviso, una parte dovette passare da Nord, attraverso i Ghiacci dell’Helcaraxe: un peregrinare terribile che durò tanto da sfibrare perfino gli Spiriti più tenaci, costò perdite enormi: Turgon, figlio di Fingolfin perse l’amata Elenwe. Tuttavia gli Elfi decisero di proseguire: sarebbero giunti nella Terra di Mezzo.

E sarà proprio da questo secondo gruppo distaccato che emergerà la luce della speranza.


Feanor morirà in battaglia, non vivrà abbastanza da veder risoluto il suo terribile giuramento.

Ma, sarà proprio questa promessa, a fare da spada di Damocle sulla testa di Morgoth.


La sua volontà lascerà un eco che alla fine, in un modo o nell’altro si abbatterà sul suo Nemico, suo e di tutta la Terra di Mezzo.


Questo in molteplici modi: Feanor, vincolando i figli a mantenere il giuramento anche dopo la sua morte, fa in modo che i Noldor, in un modo o nell’altro, continuino a mantenere la propria presenza nella Terra di Mezzo, mirando a combattere il nemico del loro Re, anche se in una battaglia disperata quanto inutile: infatti Namo di Mandos disse chiaramente che nessun Elfo possiede il potere né la capacità per sconfiggere Morgoth.


Il Re del Doriath, Thingol, pur essendo colui che condannò aspramente il Fratricidio di Alqualondë (arrivando a vietare la favella del Quenya nelle sue terre) cadrà a sua volta nel Destino del Giuramento di Feanor; quando Beren giungerà a chiedere la mano dell’adorata figlia Luthien, il Re penserà proprio di domandare in cambio, come prova di valore, abilità e coraggio, i Silmaril rubati da Morgoth.

Avrebbe potuto semplicemente negare la mano della propria figlia, avrebbe potuto chiedere qualunque altra cosa: ha scelto per prova di recuperare i Silmaril, a dispetto degli avvertimenti della saggia moglie Melian.


Andando più a Nord, Turgon edificò con la sua parte di gente la città di Gondolin, la quale assunse carattere di rifugio e speranza: era la città elfica dove tutti gli scampati alle torture di Morgoth e dei suoi sottoposti poteva trovare rifugio, ritornare a vivere.

Purtroppo la sorella del Re, Aredhel, subì il proprio destino cadendo nell’oscurità.

Dall’unione della figlia di Turgon, Idril Celebrindal, e Tuor figlio di Hùor – fratello di Hùrin – nascerà nientemeno che Eárendill: colui che in seguito, assumerà il ruolo di Stella della Speranza.


Tutto questo, volente o nolente, è figlio delle azioni di Feanor: fù lui a voler lasciare Valinor e quindi aprire le porte anche ai Noldor che volevano vivere nella Terra di Mezzo.


Se Feanor non fosse partito, cosa sarebbe successo?


Probabilmente, i Valar ad un certo punto sarebbero comunque giunti ad uno scontro con Morgoth, ma sarebbe stato più feroce: gli Elfi nella Terra di Mezzo sarebbero caduti più rapidamente, così come gli Uomini (già in parte corrotti, specialmente i popoli dell’Est e del Sud) e i Valar ad un certo punto sarebbero dovuti intervenire direttamente per bloccarne l’avanzata, con conseguenze assai più disastrose di come sia finita quando il Beleriand sprofondò.


Concludo qui per ora la mia riflessione serale.

A volte, un evento che porta conseguenze disastrose va a creare echi nel tempo più lontani di dove giunge la vista.


Losto Mae Mellyn



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