Misticismo nelle opere di Tolkien

mercoledì 22 marzo 2023

 

I Valar sono personaggi inventati?

C'è qualcosa di reale nel Silmarillion?

Perché quando leggo l'Ainulindale, il mio cuore si emoziona?


Per il Professore si. 

Da dove scaturisce la mia sicurezza?

Una passeggiata nella natura elfica

mercoledì 1 marzo 2023

Come sarebbero Beren e Luthien nel nostro mondo, se dovessi immaginarmeli?

Forse su qualcosa di questo genere:



Complimenti al regista: terminare questa passeggiata in riva all'oceano è stata una scelta azzeccata.

Elen Sìla Lumenn'Omentielvo, Mellyn!

L’Osservatore Determina la Realtà

Una riflessione nata da alcuni sogni vissuti nell'ultimo periodo, commista ad alcune cose che ho letto e alcune conversazioni che ho vissuto.
Una breve premessa, legata ad uno di questi articoli:


Siamo nel 1909, in Inghilterra, in un laboratorio di fisica. Geoffrey Ingram Taylor sta effettuando un test scientifico, per esplorare la sostanza di cui si compone il corpo umano e l’universo. Il test consiste nel proiettare dei fotoni, particella elementare della radiazione elettromagnetica, contro una barriera con due fori, per poterne osservare il comportamento.


Ciò che ci si aspetta è che i fotoni transitino per i due fori una alla volta. Invece, in modo del tutto inaspettato, ogni corpuscolo, singolarmente, cambia forma diventando un’onda ed attraversa i due fori simultaneamente, tornando successivamente corpuscolo. Nella fisica tradizionale ciò non è ritenuto possibile e non ha alcun senso. Come aveva fatto la particella a “sapere” che vi era più di un foro nella barriera?


La conclusione fu che l’osservatore, l’unico che poteva sapere dell’esistenza del doppio foro, aveva influenzato la particella attraverso il semplice fatto di essere presente all’esperimento. L’in-formazione presente nell’osservatore aveva fornito le istruzioni della nuova forma da assumere, dovendo muoversi in presenza di due fenditure.


Questo esperimento, ripetuto nel 1998 presso il Weizmann Institute di Israele con apparecchiature più sofisticate e sensibili, ha confermato gli esperimenti di 90 anni prima. Inoltre, l’esperimento ha fornito un’ulteriore scoperta, cioè che più le particelle venivano osservate, più erano influenzate dall’osservatore.


Le implicazioni sono notevoli e, anche se non ancora completamente riconosciute ufficialmente, ampiamente valorizzate dall’intera comunità scientifica, prova ne siano i molteplici Premi Nobel assegnati ai maggiori esponenti di questa preziosa branca della fisica, la meccanica quantistica.
In sintesi, l’esperimento sostiene la teoria che la realtà è la risultanza fra osservatore ed osservato, significa che l’universo esiste perché vi è un osservatore, significa che il sistema di credenze dell’osservatore determina l’esistenza della realtà nella forma in cui egli crede che sia.


John Wheeler, noto fisico statunitense, insignito nel 1997 del Premio Wolf, assegnato a scienziati ed artisti viventi che si sono distinti per il bene dell’umanità e dei rapporti fra i popoli, lascia pochi dubbi in merito: “non potremmo neanche immaginare un universo che … non contenesse degli osservatori, perché i mattoni stessi dell’universo sono questi atti di osservazione partecipata”.


FONTE: L’OSSERVATORE DETERMINA LA REALTÀ


Se volete approfondire, vi invito a raggiungere la pagina qui sopra indicata.
Per quanto concerne me, proseguo la mia riflessione.